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Immagine del redattoreBruno Capozzi / Business Intelligence

Cashback e lotteria degli scontrini: un’altra occasione persa?

Dopo molto parlare e legiferare il Governo Italiano sta introducendo due nuovi strumenti per disincentivare l’uso del contante oltre all’averne stabilito nuovi limiti dal 1° luglio 2020 e dal 1° gennaio 2022 rispettivamente di € 1.999,99 e € 999,99: la strategia chiaramente è quella condivisibile di aggiungere nuove armi alla lotta all’evasione fiscale.



Il Cashback sarà introdotto in via sperimentale dall’8 dicembre 2020 per poi andare a regime dal 1° gennaio 2021, stessa data d’inizio della Lotteria degli scontrini.


Andando ad analizzare cosa occorra fare per avere diritto allo sconto del 10% sulle transazioni con carte di credito e bancomat scopriamo che bisogna dotarsi di SPID (Sistema Pubblico d’Identità Digitale) se non si dispone della carta d’identità elettronica (quella di ultima generazione per intenderci); dotati di uno di questi due strumenti d’identità digitale si passa poi a scaricare l’app IO, la piattaforma della Pubblica amministrazione, dove, dopo aver inserito il proprio codice fiscale, si indicheranno gli estremi dei mezzi di pagamento tracciabili (carte di credito o di debito, bancomat ecc) e l’IBAN sul quale ricevere l’accredito dello sconto.


Per partecipare invece alla Lotteria degli Scontrini la procedura appare un po’ più semplice: dal sito www.servizi.lotteriadegliscontrin.gov.it si inserisce il proprio codice fiscale e si ottiene il codice della lotteria (sotto forma di codice a barre) da far leggere al negoziante per abbinarlo allo scontrino.


Si poteva fare qualcosa di più semplice e meno impattante per i consumatori? Forse si.


Vale la pena ricordare che in Italia l’età media della popolazione è molto elevata ed i cosiddetti consumatori anziani non sempre hanno “confidenza” con il mondo digitale e sono dotati, per la stragrande maggioranza, ancora del documento d’identità cartaceo, figuriamoci lo SPID.


Le norme antiriciclaggio ci hanno abituato a indicare agli istituti di credito tutti i dati anagrafici per poter aprire un conto corrente e ottenere anche i mezzi di pagamento digitali e l’amministrazione finanziaria ha accesso alle movimentazioni dei contribuenti attraverso l’anagrafe dei rapporti finanziari (adesso perfino gli enti locali possono accedervi): quindi i dati di cui sopra sono già disponibili. Probabilmente ci sono stati insormontabili problemi di privacy?


Per la lotteria degli scontrini non si poteva usare la Tessera Sanitaria per l’abbinamento con lo scontrino anziché costringerci a dotarci di un ennesimo codice?


Checché ne dica il Governo circa l’assoluta semplicità dell’accesso a questi nuovi strumenti la procedura non appare così fluida, specie per una certa platea di consumatori, e rischia di vanificare quella che è invece un’iniziativa da perseguire per “educare” i contribuenti all’utilizzo della moneta elettronica.


Speriamo di esserci sbagliati.

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