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Immagine del redattoreBruno Capozzi / Business Intelligence

Il finanziamento soci senza la delibera assembleare può configurarsi come un ricavo occulto


Il finanziamento dei soci in assenza di una delibera dell’assemblea può dare luogo alla presunzione che gli stessi fondi siano un re-impiego di ricavi occulti: è questa la conclusione cui giunge la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 24746 del 5 novembre 2020.


Appare quindi di fondamentale importanza documentare l’operazione di finanziamento dei soci attraverso le opportune scritture contabili e la relativa delibera dell’assemblea dei soci nei tempi compatibili con i movimenti finanziari del periodo interessato.


Il caso ha riguardato una srl che si era vista contestare, in fase di accertamento, omessi ricavi per l’importo corrispondente al finanziamento dei soci con la tesi che si trattasse di ricavi occulti re-immessi in azienda; dopo alterne sentenze nei primi due gradi di giudizio la questione approda in Cassazione.


I Giudici della Suprema Corte, pur richiamando i principi già espressi in una precedente ordinanza (n. 6104 del 01/03/2019), stabiliscono che, per le società a responsabilità limitata, “ai fini della qualificazione in termini di finanziamento della erogazione in denaro fatta dal socio della società, è determinante la circostanza che l’operazione sia stata contabilizzata nel bilancio di esercizio che costituisce il documento contabile fondamentale nel quale la società dà conto dell’attività svolta e che rende detta operazione opponibile a terzi, compreso l’Erario, essendo invece irrilevante la modalità di conferimento prescelta all’interno dell’ente


Pur citando la precedente ordinanza, dove sostanzialmente l’assenza di un verbale di delibera del finanziamento non poteva essere considerata dirimente se lo stesso era regolarmente rappresentato in bilancio, le conclusioni cui giunge la Cassazione nella citata ordinanza sono diametralmente opposte e cioè che l’assenza di un verbale non può essere considerato un vizio formale disponendo che “la legittimità di un finanziamento soci – opponibile al Fisco – richiede la regolarità formale delle delibere assembleari e delle scritture contabili, in tempo coerenti con l’andamento finanziario del periodo, diversamente l’erogazione finanziaria deve ritenersi re-immissione in azienda di utili occulti

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