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Immagine del redattoreFabio Magnani / Financial Advisor

Impresa Ripresa e Incertezza

Il mondo imprenditoriale da sempre deve misurarsi con l’incertezza; certo gli ultimi venti anni la pressione è stata maggiore, siamo passati dall’ipercompetizione (fine del I° millennio), alle crisi internazionali (11/9, la seconda guerra del Golfo 2003), agli shock finanziari (2008 e 2011), alla Brexit, alla crescita smisurata dei prezzi prodotti petroliferi e quindi a cascata dei loro derivati, tutti fattori che influiscono sulla definizione di un quadro incerto.


Ma cos’è l’incertezza in economia e quali impatti può avere sulle attività?

(Facci sapere il tuo punto di vista compilando questo breve questionario)



L'incertezza è definita come una situazione caratteristica di un ambiente stocastico, dove una decisione può portare a diversi risultati, determinati dal verificarsi di diversi fattori, ai quali non sempre può essere associata una probabilità.


Nel linguaggio del management "rischio" è un evento futuro dannoso al quale è possibile assegnare una probabilità. La teoria delle decisioni in condizioni di incertezza studia il comportamento del soggetto di fronte alla scelta tra più linee di azione, i cui risultati non sono univocamente determinati dalla sua condotta. In genere si parla di scenari e di incertezza endogena ed esogena.


Endogena dipende dalle decisioni interne, può essere gestita attraverso una più completa disponibilità di informazioni e conoscenze dei processi interni. L'incertezza esogena è propria di quegli aspetti esterni, capaci di condizionare il rendimento di una determinata azione. Come esempio possiamo citare le condizioni atmosferiche, che condizionano la produzione agricola; le preferenze dei consumatori, che influiscono sui volumi di vendita; la tecnologia disponibile in un certo momento, in grado di determinare la produttività.


Abbiamo molto chiaro che l'attività imprenditoriale è prendere decisioni. Tale attività porta con sé processi in cui l'incertezza gioca un ruolo fondamentale: vi può essere incertezza sugli eventi esterni (mercato, clienti, consumatori, sulle condizioni del credito, sulla politica fiscale) e quella sui fatti interni (assunzioni, decisioni prodotto/mercato…investimenti).


In questo memento per uscire dalla situazione creata dal Covid 19 c’è bisogno di investimenti, di programmi a medio lungo termine e di essere agili; ma, come emerge dall’indagine della Banca europea degli investimenti, il 41% delle imprese italiane dichiara che investirà meno di quanto aveva preventivato prima che la pandemia arrivasse. Quelli che lo faranno si dirigeranno verso investimenti nel digitale, innovando così la struttura aziendale, ormai convinti, anche nei settori più tradizionali (manifatturiero), che la risposta per riprendere non può che arrivare dall'innovazione tecnologica (lavoro agile, ufficio digitale, marketplace nuovi).


Il Covid19 ha portato con sé molte incertezze, tanto che secondo l'analisi della Bei è uno dei maggiori ostacoli agli investimenti delle imprese e rappresenta un limite per il 96% di quelle italiane.


Sembra che il 50% delle imprese intendono ridimensionare i propri piani di investimento in risposta alla pandemia, dove spicca il settore manifatturiero, quello maggiormente interessato dal calo degli investimenti. Per quanto attiene gli ostacoli agli investimenti a lungo termine, quasi il 96% delle imprese italiane vede l'incertezza sul futuro come un importante impedimento.


"L'indagine della BEI sugli investimenti - ha dichiarato Debora Revoltella, capo economista Bei - mostra chiaramente come le imprese dell'Ue si trovino ad affrontare sfide sempre più ardue. Nel contempo anche l'epidemia di Covid 19 ha innescato una trasformazione del mercato che ha imposto alle imprese determinati investimenti e una maggiore capacità di adattamento nelle direzioni della digitalizzazione, dell'innovazione, del clima e della riorganizzazione delle catene globali del valore. Le esigenze di investimento e la pressione sui finanziamenti interni delle imprese europee richiedono agli investitori pazienza e prospettive di lungo termine, con una combinazione di capitale, debito e assistenza tecnica nonché servizi di consulenza ".


L'indagine citata infine indica che oltre due terzi delle imprese italiane hanno introdotto o introdurranno delle innovazioni tecnologiche, mentre il 45% delle imprese si aspetta un incremento nell'utilizzo delle tecnologie digitali nel futuro post Covid-19. Si va verso la digitalizzazione dei processi interni ed esterni, verso la creazione di nuove relazioni e spazi - non più e non solo fisici - in cui fare in maniera agile affari.

Noi siamo pronti.


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