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Immagine del redattoreBruno Capozzi / Business Intelligence

VERSAMENTI IVA SOSPESI PER COVID: DOV’E’ L’AIUTO?

Aggiornamento: 12 apr 2021


Nella giungla dei provvedimenti economici posti in essere per mitigare gli effetti della pandemia c’è anche quello che ha sospeso alcuni versamenti Iva: si dirà che è una misura più che necessaria perché molte imprese non hanno operato con continuità e quindi sono andate incontro a problemi di liquidità. Tutto vero e sacrosanto ma a ben guardare le novità introdotte nella Dichiarazione Iva 2021, riguardante l’anno d’imposta 2020, si nota che è stato predisposto un apposito rigo (per la precisione il 16 del quadro VA) dove indicare i versamenti non effettuati e il riferimento al provvedimento che lo consente, senza alcuna correlazione con il quadro VL (quello riepilogativo che determina l’Iva a debito o a credito dell’anno d’imposta): la conseguenza è che i versamenti sospesi legittimamente per Covid sono equiparati a quelli non effettuati in violazione della normativa Iva.


Se durante l’anno d’imposta i versamenti Iva sono stati regolarmente effettuati l’eventuale credito a fine anno che dovesse risultare dalla dichiarazione corrisponde al credito effettivo, viceversa se alcuni versamenti sono stati omessi il credito risulterà ridotto in egual misura con la conseguenza che il credito “congelato” per gli omessi versamenti ritornerà disponibile dopo i relativi adempimenti ed in sede della dichiarazione dell’anno successivo.


Il meccanismo sopra descritto appare ineccepibile a fronte di mancati versamenti senza alcun supporto normativo ma, quando si è in presenza di disposizioni che consentono la sospensione dell’adempimento, l’equiparazione alla fattispecie precedente appare quanto meno bizzarra. In pratica il legislatore, in questo caso, con una mano dà e con l’altra toglie.


Sicuramente si tratta di un disguido dovuto al rincorrersi di decreti che non sempre lasciano al legislatore il tempo di verificare tutte le casistiche però è anche vero che una dichiarazione Iva può determinare al massimo tre risultati: debito, credito o perfetta parità. Non era proprio impossibile valutare le conseguenze per tutti e tre i casi introducendo le suddette sospensioni.


Piuttosto ad oggi il malcapitato contribuente, che si troverà con un credito Iva falcidiato dai versamenti sospesi, non sa ancora (né chi scrive) come e quando recuperare il credito una volta effettuato i versamenti sospesi. Se non vorrà attendere la dichiarazione Iva dell’anno successivo (che vuol dire poter utilizzare il credito “svincolato” solo allora, alla faccia dell’aiuto per Covid) potrà inviare una dichiarazione integrativa con un probabile aggravio di costi per il doppio adempimento che il consulente tributario dovrà fare per suo conto.


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